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Utilizziamo gli pneumatici praticamente ogni giorno eppure non sappiamo com’è che vengono realizzati, di quali materiali sono fatti e perché ci danno la possibilità di guidare in maniera stabile e continua.
La realtà, però, è che queste gomme non sono affatto così difficili da realizzare come si potrebbe pensare a prima vista.
Bisogna sapere, difatti, che l’universo degli pneumatici è davvero molto ricco e si può godere di una scelta piuttosto elevata; esiste una grande varietà di pneumatici invernali, quelli estivi e le gomme da 4 stagioni.
Queste, a loro volta, sono differenti sia per quanto concerne le prestazioni che in relazione alla durata.
In molti ritengono che gli pneumatici siano fatti solo di gomma, ma la realtà è ben altra, per realizzarli viene utilizzata un’apposita miscela la cui composizione cambia in base alla tipologia dello pneumatico stesso.
Una qualsiasi gomma per la macchina, difatti, non è quasi mai omogenea e contiene al suo interno un gran ventaglio di elementi.
Ma partiamo dalle basi: come viene costruito uno pneumatico?
Inizio di costruzione dello pneumatico
Una gomma per l’auto viene sempre realizzata partendo dal suo interno verso l’esterno, fino ad arrivare al battistrada.
La miscela con cui viene realizzato lo pneumatico contiene una grande varietà di gomme differenti, che vengono incluse nella miscela principale.
1: Ovviamente si parte sempre dalla base della gomma, ovvero la sua carcassa, che come si può ben capire, è differente da tipologia a tipologia.
Questa è chiamata a dare una forma allo pneumatico stesso: intorno a essa sarà sviluppato lo pneumatico che, così, assume una particolare forma.
Non si può passare alla fase successiva di realizzazione della gomma senza prima spendere abbastanza tempo a lavorare sulla carcassa, poiché realizzandola male sarà successivamente possibile incorrere in un gran ventaglio di problemi, dovuti principalmente a una bassa aderenza dello pneumatico.
2: Subito dopo la carcassa dello pneumatico si passa a lavorare sugli strati intrecciati della rete in acciaio.
Si tratta di ciò che si può considerare come una valida aggiunta alla carcassa principale: tale rete, difatti, serve a conferire allo pneumatico una maggiore resistenza e rigidità.
Tuttavia c’è un aspetto negativo della cosa che bisogna considerare: l’acciaio, difatti, potrebbe con il tempo modificarsi (soprattutto per via dell’usura, dell’azione del calore o di possibili danni), motivo per cui al giorno d’oggi si preferisce usare degli altri materiali per conferire alla gomma una certa rigidità.
Tali materiali sono molto differenti e dipendono in gran misura dalle preferenze della ditta produttrice.
Quindi, sopra la rete di acciaio che circonda la carcassa vengono stesi degli altri materiali, principalmente il nylon e l’aramide.
Tali fili vengono a loro volta alternati e quindi stesi seguendo un particolare senso di rotolamento da cui in seguito sarà caratterizzato lo pneumatico stesso.
L’aramide, in effetti, è un materiale non solo molto leggero (il che conferisce un minor peso alla gomma), ma anche più resistente rispetto all’acciaio.
Il nylon, infine, serve a restringersi con il tempo fornendo una maggiore compattezza alla gomma al suo completo.
Tutt’intorno viene sviluppato uno strato di gomma abbastanza spesso che, come abbiamo già chiarito precedentemente, ha una composizione variabile in relazione a un gran ventaglio di fattori.
Questo strato si può a tutti gli effetti considerare come l’essenza stessa dello pneumatico.

3: Solo dopo tutte queste operazioni si arriva finalmente alla parte terminale: il battistrada.
Lo strato principale, difatti, viene ricoperto con altri strati di mescola di gomma sui quali viene successivamente applicato il battistrada: per realizzarlo vengono utilizzate delle strisce di polimeri differenti.
Ovviamente, qualora gli pneumatici venissero realizzati con la sola gomma, questa si consumerebbe molto presto.
Perciò gli pneumatici viene aggiunto il silice, che conferisce a tutta la mescola una maggiore resistenza all’usura.
Il battistrada viene letteralmente incollato alla base preparata precedentemente e dopo un po’ si fonde con il materiale sottostante.
4: Quindi bisogna solo aspettare un po’ esponendo lo pneumatico a delle temperature ben adatte e una volta avvenuta la fusione esso sarà pronto all’uso.
Tuttavia, affinché non si danneggi bisognerà svolgere delle altre operazioni.
In particolare, lo pneumatico già pronto viene messo nell’apposito contenitore che serve non solo a trasportarlo, ma anche a mantenerlo in delle condizioni di temperatura e umidità ottimali dopodiché è pronto per essere venduto.
