Come si Producono gli Pneumatici?

La realizzazione di uno pneumatico rappresenta un procedimento piuttosto lungo e per certi versi persino complesso.

Anche su tutti gli pneumatici sono molto simili tra di loro, – delle “ciambelle nere e gommose”, come direbbe qualcuno, – la loro produzione è estremamente variabile non solo in base alla tipologia della gomma, ma rispetto al produttore stesso.

Le caratteristiche che contraddistinguono uno pneumatico di alta qualità da uno la cui qualità lascia a desiderare sono la stabilità di guida, la sicurezza e la resistenza all’usura.

Tutte queste caratteristiche vengono fornite allo pneumatico solo per mezzo di un lavoro estremamente preciso e per molti versi anche scrupoloso.

Prima ancora di realizzare gli pneumatici viene testata la miscela gommosa per mezzo della quale ne sarà realizzata la base.

Per garantire al cliente finale la massima qualità possibile del lavoro ai processi automatici vengono aggiunti anche quelli prettamente manuali: la verifica della qualità del prodotto realizzato, difatti, spetta sempre e comunque alle persone.

Ovviamente, i processi di verifica della miscela gommosa, di realizzazione dello pneumatico e dei successivi test sono estremamente variabili da azienda ad azienda.

della qualità del prodotto realizzato, difatti, spetta sempre e comunque alle persone.

Ovviamente, i processi di verifica della miscela gommosa, di realizzazione dello pneumatico e dei successivi test sono estremamente variabili da azienda ad azienda.

pneumatici come si producono

Come iniziare la produzione di uno pneumatico?

Si parte, ovviamente, dal recepimento dei materiali che saranno usati per costruire lo pneumatico: i fili metallici, la gomma, le tele metalliche e quelle tessili.

Tutti questi “ingredienti”, – se così li si vuol chiamare, – vengono recapitati alle aziende diverse seguendo delle strade molto differenti.

Per giunta, gli stessi elementi di costruzione dello pneumatico possono essere molto variabili in base alla tipologia dello pneumatico che si vuole realizzare.

Dunque, per le gomme invernali viene usata una particolare tipologia di miscela; per quelle estive un’altra miscela ancora.

Se si vuole rendere lo pneumatico più resistente, si aumenta la quantità dei fili metallici.
Una volta che l’azienda riesce ad avere abbastanza materiali di questo tipo, può passare alla seconda fase: la produzione vera e propria.

L’importanza della carcassa

La prima cosa che viene realizzata è la carcassa.

Quest’ultima rappresenta la quint’essenza dello pneumatico: serve a dargli una forma e dimensione.

Paragonandola al campo anatomico si potrebbe dire che è la “struttura ossea” dello pneumatico. La carcassa viene realizzata nel reparto di produzione dell’azienda e nella stragrande maggioranza dei casi la sua produzione viene supervisionata da un team di esperti.

Un minimo errore nella produzione della carcassa potrebbe in seguito comportare un gran ventaglio di problemi.

La carcassa viene realizzata grazie a un tamburo rotante la cui dimensione può essere regolata.

Una volta realizzata la carcassa, la si lascia a “riposare” per un po’ e solo una volta che la sua forma non sarà più modificabile si passa a ricoprire la parte interna di quest’elemento con della gomma impermeabile.

Questo strato sarà particolarmente utile per conferire allo pneumatico una maggiore stabilità; esso svolge un po’ le funzioni della vecchia camera d’aria.

Sempre alla carcassa vengono applicati anche dei piccoli cerchietti metallici che serviranno a “incollare” la gomma al cerchio.

La dimensione di tali cerchietti è variabile in relazione alla tipologia della gomma.
A questo si aggiunge una tela radiale (formata da alcuni componenti metallici, del nylon e del rayon) che svolge le funzioni di rinforzo dello pneumatico insieme a delle strisce di gomma.

Migliore sarà il lavoro svolto sulla carcassa e sui suoi elementi, migliore sarà anche il futuro pneumatico.

pneumatici come si producono

Lo sviluppo della gomma

A questo punto non resta che inserire la carcassa già preparata nel tamburo flessibile.

Quest’ultimo si gonfia e dona allo pneumatico la sua forma; tuttavia il materiale non è flessibile e lo pneumatico non è sicuro.

Ai latti della gomma vengono incollati dei fianchi esterni: devono essere rigidi affinché lo pneumatico non subisca delle deformazioni ai lati.

Alla miscela già preparata e con lo pneumatico con la sua forma definitiva si possono aggiungere degli ulteriori elementi per rendere la gomma ancora più adatta alle diverse occasioni.

A quel punto si riscalda la gomma portandone la temperatura fino a 70° e si applica il battistrada.

Quest’ultimo deve fondersi con la parte sottostante in gomma senza che ci siano dei visibili segni di quest’unione.


Altresì non ci devono essere dei rigonfiamenti nel punto di fusione, in quanto creerebbe dei problemi alla stabilità di guida.

Una volta che il battistrada sarà stato fuso con la gomma sottostante, lo sviluppo dello pneumatico potrà dirsi completo, ma prima di essere immesso sul mercato bisognerà svolgere anche delle altre operazioni.

La creazione della tassellatura sul battistrada

Subito dopo la fusione il battistrada non ha un disegno; è perfettamente liscio.

Per questo lo pneumatico viene portato in una pressa che stampa la sua tassellatura, il disegno sul battistrada e le informazioni sui fianchi.

Il tempo di questo procedimento è variabile (può raggiungere anche una ventina di minuti).
Per giunta la pressa viene realizzata con una pressione di 16 Bar alla temperatura di 160 °C.

Il controllo

Infine si passa ai controlli e ai test, utili per capire se lo pneumatico non ha delle imperfezioni che possono comprometterne la qualità.

Solo al termine gli pneumatici pronti vengono situati in delle apposite confezioni utili a proteggerli dagli sbalzi di temperatura e/o umidità.

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Le caratteristiche che contraddistinguono uno pneumatico di alta qualità sono la stabilità di guida, la sicurezza e la resistenza all'usura. Ma come viene prodotto? Vediamone le fasi di lavorazione
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