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L’Unione Europea pone particolare attenzione alla tutela del consumatore e proprio per questo ha un severo criterio di etichettatura. Tutti sanno che lo stesso riguarda i prodotti alimentari e gli elettrodomestici, ma pochi sanno che in realtà l’etichettatura è prevista anche per gli pneumatici. Ecco come leggere l’etichetta e dove trovarla.
La disciplina dell’etichettatura degli pneumatici
L’etichettatura obbligatoria è in vigore dal primo novembre 2012 e il regolamento europeo che disciplina le informazioni che devono essere indicate è l’EU/1222 del 2009, l’obiettivo è aumentare la sicurezza su strada, diminuire l’inquinamento e avere sotto controllo la rumorosità.
Si evince già da questa prima disamina che gli elementi che devono essere obbligatoriamente indicati sono i consumi di carburante, la rumorosità e la sicurezza, quest’ultima valutata in base esclusivamente alla distanza di frenata. Tali elementi sono indicati attraverso dei codici che a breve vedremo.
Dal 1° maggio 2021 è entrata in vigore la nuova Etichetta Energetica che ha introdotto l’opzione di un pittogramma per
neve e/o ghiaccio accanto a quello della rumorosità. Il nuovo Regolamento modifica di fatto il Regolamento (UE) 2017/1369 e sostituisce quello (CE) n. 1222/2009.

Spazio di frenata, rumorosità, consumi e pittogrammi
Sicurezza:
Andando con ordine per quanto riguarda la sicurezza l’etichetta propone il disegno di una ruota su bagnato e con una nuvoletta. In questo caso i codici vanno da A a E.
La lettera A è quella che indica un minore spazio frenata e quindi una maggiore sicurezza, la lettera E indica uno pneumatico meno sicuro. La differenza dello spazio di frenata tra uno pneumatico di fascia A e uno di fascia G è del 30%. La bendita di pneumatici con lettera F è vietata.
Rumorosità:
Il secondo dato riguarda la rumorosità del veicolo, in questo caso abbiano un’icona dello pneumatico con le classiche strisce circolari che indicano il volume, più elevato è il numero di queste strisce e maggiore è la rumorosità della ruota che scivola sull’asfalto. Il livello massimo è di 3 decibel gli stessi sono segnati con tre strisce.
Consumi:
Infine l’etichetta mostra uno pneumatico con il segno della pompa per il carburante. In questo caso sono indicati i livelli di consumi. Vi sono delle lettere dalla A alla E. La più efficiente è la classe A. Naturalmente il consumo di carburante di un veicolo è solo in minima parte dovuta alla scelta dello pneumatico. Infatti viene semplicemente indicata la resistenza al rotolamento dovuta alla mescola della gomma e al battistrada.
Maggiore è la resistenza allo scivolamento e maggiori sono i consumi. La differenza dei consumi tra lo pneumatico più efficiente e quello meno efficiente può arrivare al 7,5%.
Dai calcoli emerge che per un veicolo che percorre mediamente 100 chilometri con 6,6 litri di benzina l’aumento dei consumi tra uno pneumatico in fascia A e uno in fascia E è di 0,15 litri.
Naturalmente minori consumi vuol dire anche minori emissioni inquinanti. Deve però essere ricordato che i consumi sono in larga parte determinati dalla cilindrata del veicolo.
Pittogrammi:
Sono stati aggiunti i simboli conosciuti come 3PMSF e IceGrip. L’aggiunta di questi simboli per gli pneumatici invernali permette inoltre di conoscere l’aderenza/trazione su neve e ghiaccio. I valori riportati in etichetta sono i minimi ottenuti dai Test, sulla base del Regolamento Unece n.117 (su neve) e la Normativa ISO 19447 (su ghiaccio).

Dove si trova l’etichetta
La normativa europea stabilisce che l’etichetta deve essere ben visibile e resa disponibile sul sito web nel caso in cui la vendita degli pneumatici avvenga online.
Inoltre è possibile applicare una decalcomania sul battistrada in modo che l’acquirente possa valutare al momento dell’acquisto l’efficienza dello pneumatico. La normativa prevede anche le dimensioni minime dell’etichetta che non possono essere inferiori a 7,5 X 10 pollici.
Il regolamento non si applica agli pneumatici rigenerati, per motocicli, pneumatici per fuoristrada, veicoli commerciali, pneumatici di scorta type T, gomme da corsa o da competizione.
Deve essere infine sottolineato che non tutti sono concordi sull’utilità di questa classificazione, infatti l’etichetta sorvola su aspetti molto importanti per la sicurezza ad esempio la proprietà di aquaplaning e quindi di restare attaccato all’asfalto anche in caso di pozzanghere e la resistenza all’usura. Infatti uno pneumatico con una mescola morbida e che in brevi tratti di strada si consuma comunque perde le sue caratteristiche di sicurezza.
